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Le aziende che hanno contratto dei mutui, se rispettano alcune condizioni, possono aderire alla moratoria. L’iniziativa del Governo riguarda le piccole e medie imprese. Ecco come funziona.
Condizioni
La moratoria consente di non pagare le rate del mutuo firmato per un certo periodo di tempo, ma attenzione: questo vale per la quota capitale, quindi gli interessi si pagano lo stesso. Per chiedere la moratoria, l’azienda deve giocare d’anticipo: prima di tutto, devi avere le rate pagate puntualmente fino a quel momento.
Poi, dovrai fare domanda formale all’istituto di credito che ti ha concesso il mutuo: seguirà un incontro, dove dovrai metterti d’accordo con la banca sulle condizioni di restituzione e se si può procedere alla moratoria.
Solo se la domanda viene accettata, potrai ottenere una “pausa” del mutuo, ma l’operazione avrà comunque dei costi. Dovrai pagare le cosiddette “spese di sospensione”, ovvero gli interessi applicati al tuo mutuo. Ricorda che, a conti fatti, chi ha un mutuo a tasso fisso paga di più.
Pro e contro
I vantaggi sono evidenti: l’impresa può prendere una boccata di ossigeno. Il problema, però, è che così si mette a rischio:
- A livello bancario, perché di fatto non paga le rate, perdendo così affidabilità;
- A livello di spese in bilancio, perché gli interessi si pagano lo stesso;
- A livello di tempo, perché ha massimo un anno per potersi rimettere in piedi (come da ultima definizione della moratoria nel 2015).
In ogni caso, se il mutuo stringe sulla produttività della tua azienda, c’è poco da fare: la moratoria rappresenta comunque un aiuto. Secondo le statistiche, sarebbero già 40mila le attività che hanno preso questa decisione, sostenendone i costi.
Prima di chiedere la moratoria, verifica i pro e i contro dell’operazione finanziaria, ricordando che la moratoria è disponibile solo una volta durante l’intero piano di ammortamento del mutuo.
